VIVERE IN UNA TINY HOUSE
Le tiny houses, cioè mini abitazioni complete di tutto l’occorrente, sul mercato sono moltissime, e di solito si basano tutte su un sistema del tutto ecologico; è infatti un particolare modo di abitare low cost ed eco-friendly.
La Tiny House, letteralmente una casetta, ovvero una casa molto piccola. Nella realtà odierna è sinonimo di libertà di abitare e di movimento. A chi non piacerebbe nel bel mezzo di uno stressante periodo di lavoro prendersi una pausa e rifugiarsi, senza anima viva intorno, nel bel mezzo di un bosco a leggere e ascoltare il silenzio?
La bella notizia è che permettersi un piccolo rifugio sta diventando sempre più accessibile a qualsiasi tasca, e questo senza dimenticare l’aspetto ecologico. Le ”tiny houses” cioè mini abitazioni complete di tutto l’occorrente, sul mercato sono moltissime, e di solito si basano tutte su un sistema del tutto ecologico.
Alcune persone sia per problemi di affitto o mutuo, sia per voler essere più libere, hanno deciso di ricorrere a questa alternativa. Ultimamente l’interesse verso le “Tiny Houses” è decisamente cresciuto: sembra una convergenza tra un mercato immobiliare che va male, una cattiva economia ed una maggiore consapevolezza ambientale. Si tratta di case, in genere piuttosto contenute, costituite di diversi materiali quali il legno, la plastica, il vetro ecc. Sono molto pratiche perché spesso trasportabili; fornite di ruote, si possono posizionare in più posti e paesaggi.
Finora le più celebri sono conosciute come le “Students Tiny House Talk”, ovvero 10 metri quadrati di vivere ecosostenibile. Queste piccole casette svedesi totalmente in legno e dal design moderno pensate da un architetto svedese per ospitare gli studenti universitari, sono complete di cucina e zona giorno, zona notte e bagno. L’impronta ecologica è presto detta: attraverso un layout efficiente e l’uso del legno curvato come materiale di costruzione, l’impatto ecologico è significativamente ridotto. Anche l’efficienza energetica è un aspetto fondamentale nella progettazione di queste nuove micro abitazioni universitarie. La scelta del materiale giusto e metodi di fabbricazione è vitale per minimizzare le emissioni di carbonio e la sua tecnica di assemblaggio in loco riduce i tempi di costruzione e l’impatto sui trasporti.
Tiny Houses non è solo sinonimo di vita universitaria, come si diceva a riguardo del suo primario motivo di concezione e realizzazione . L’americana “Tumbleweed Houses” costruisce abitazioni di pochi metri quadrati interamente in legno, da trasportare. Una sorta di roulotte ecologica di tiglio, cipresso oppure olmo. I prezzi si aggirano intorno a € 50.000 ma in molti casi è possibile pianificare in maniera personalizzata la propria abitazione e dunque anche i prezzi possono variare: si passa per esempio da € 40.000 per una casetta di 10 metri quadrati a €50.000 per una di 15 metri quadrati. Esiste un’azienda canadese, “Leaf house” http://www.tinyhousing.ca che ne ha create alcune di confortevoli e trasportabili, resistenti fino a temperature di -50 gradi. Il loro costo si aggira fra i 20.000 e i 65.000 dollari. I materiali comprendono oltre ai legni di qualità, anche rifiniture con schiuma di silicone, materassi di lattice e luci Led in tutta la tiny house.
TINY HOUSES IN ITALIA
E in Italia? Il noto architetto Renzo Piano ha realizzato delle micro case ancora più piccole: 2,4 metri quadri di superficie e 3,2 di altezza in legno di tiglio e alluminio. Le ha chiamate ” Diogene”, come il celebre filosofo greco che per fuggire dal modo di vivere convenzionale, decise di abitare in una botte.
Questa mini abitazione ha tutto il necessario, compreso un bagno con toilette biologica, ed è estremamente ecosostenibile. Sono presenti pannelli solari e cellule fotovoltaiche per la corrente elettrica, e una cisterna per la raccolta e la purificazione delle acque piovane.
Per poterci abitare, magari in spazi ristretti con altri componenti familiari, bisogna pensare davvero a cosa serve veramente per vivere. Gli armadi devono essere minimi. Tutto deve servire ad almeno due scopi se non di più. Bisogna progettare lo spazio attorno alle attività regolari della vita.
Assecondate il vostro istinto e non fate compromessi su apparecchi o impianti. Per esempio potrebbe essere importante avere un lavandino del bagno anche se c’è un lavandino da cucina proprio dall’altra parte della casa. E ‘importante pensare le aree a seconda se si cucina molto spesso o se invece può essere prevalente l’uso di una sala attrezzata di tv e quant’altro. Capire come organizzare tutte le vostre cose in modo che le cose di ogni giorno diventino decorazioni: una buona idea sta nell’usare barattoli trasparenti per contenere oggetti. Così si possono vedere gli oggetti e sapere dove si trova tutto a colpo d’occhio, ma tutto è contenuto e non sembra disordinato.
È necessario essere pronti a uscire dalla cultura del consumo. Non c’è nessun posto dove mettere la roba in più. La particolarità del tipo di casa sta nel fatto che, rapportando il tutto all’Italia, costerebbe all’incirca € 25.000 e che i proprietari sarebbero staccati da contratti di luce, gas, telefono e non pagherebbero tutte le tasse in vigore sulla proprietà di una casa. Un vero e proprio lusso considerando il fatto che non ci sarebbe mutuo, tasi e tares da pagare.
(Cit. da www.mollotutto.info/vivere-in-una-tiny–house)